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Massimo Rubboli, Protestantesimo e mondo islamico (da Lutero a John Leland)
Il rapporto tra protestantesimo e islam viene analizzato a partire dallo scontro/incontro tra mondo europeo e mondo musulmano nel XVI secolo. Di fronte all’espansione dell’impero ottomano, molti riformatori si interessarono alla religione musulmana ma non si discostarono sostanzialmente dalle interpretazioni e dai giudizi formulati nei secoli precedenti dalla cultura cattolica. Nell’ambito della Riforma radicale e, in particolare, del Dissenso anglosassone, la riflessione sulla libertà religiosa e la critica alla persecuzione degli eretici portò invece a posizioni più tolleranti nei confronti di ebrei, turchi e pagani.
Massimo Rubboli, Protestantism and the Islamic World (from Luther to John Leland)
The relationship between Protestantism and Islam is analysed starting from the clash/encounter of the European and the Islamic worlds in the 16th century. When confronted with the expansion of the Ottoman Empire, many reformers became interested in the Muslim religion but they did not draw away from the interpretations and the judgements given by the Roman Catholic culture in the previous centuries. In the world of the radical Reformation and, in particular, of the Anglo-Saxon Dissent, the reflection on religious freedom and the criticism of the persecution of heretics brought, instead, more tolerance towards the Jews, the Turks and pagans.
Barbara Faes, Ernesto Buonaiuti, la Grande guerra e i protestanti
Partendo dalla recensione critica di Ernesto Buonaiuti all’opuscolo di Ugo Janni ed Ernesto Comba, La guerra e il Protestantesimo del 1918, si enuclea quella che per lui è la causa prima del conflitto bellico, ossia il pangermanesimo, la cui origine egli fa risalire a Lutero considerato matrice di tutta una genealogia di errori moderni; si rintraccia la genesi e l’articolazione di questa convinzione-tesi di Buonaiuti in altri documenti sempre del periodo bellico; ci si interroga se la sua posizione ostile nei riguardi della cultura protestante, per lui in questo periodo emblematicamente rappresentata da Ernst Troeltsch, non sia stata dettata anche da motivi contingenti.
Barbara Faes, Ernesto Buonaiuti, the Great War and Protestants
Starting from Ernesto Buonaiuti’s critical review of the booklet by Ugo Janni and Ernesto Comba, La guerra e il Protestantesimo of 1918, the Author explains that the main cause of the armed conflict was Pan-Germanism, which according to him originated in Luther, who is considered the origin of a whole genealogy of modern errors; the genesis and development of this thesis and conviction by Buonaiuti is traced down in other documents of the period of the war; the Author wonders if his hostile position to protestant culture, which nowadays is emblema- tically represented by Ernst Troeltsch, was inspired also by contingent motives.
Ettore Franco, Gesù e la storia tra due domande inquietanti: È possibile scrivere una storia di Gesù? Il cristianesimo ha tradito Gesù?
La presentazione critica degli undici contributi della prima e seconda parte della Festschrift in onore di Giorgio Jossa, inquadrata e messa a confronto con i suoi scritti (in particolare Tu sei il re dei Giudei? del 2014), è articolata su tre punti nodali della ricerca contemporanea: a) Critica storica contro interpretazione teologica? b) Dalla ricostruzione storica alle “vere”intenzioni di Gesù e dei “gruppi” di credenti in lui; c) Giudaismo e cristianesimo nei primi secoli. Si conferma così la risposta positiva alle due domande inquietanti: è possibile scrive- re una storia di Gesù e, pur nella discontinuità, si può rintracciare una continuità tra la ricostruzione storica della figura di Gesù e la storia del cristianesimo.
Ettore Franco, Jesus and History between Two Troubling Questions: Is it Possible to Write a History of Jesus? Has Christianity Betrayed Jesus?
The critical presentation of the eleven articles of the first and second part of the Festschrift in honour of Giorgio Jossa, seen in the perspective and compared with his works (in particular: Tu sei il re dei Giudei? of 2014), consists of three main points of contemporary research: a) historical criticism vs. theological interpretation? b) From a historical reconstruction to the “real” intentions of Jesus and the “groups” of those who believed in him; c) Judaism and Christianity in the first centuries. Thus, we find a positive answer to the two disturbing questions: it is indeed possible to write a history of Jesus and, even in the discontinuity, it is possible to trace down a continuity between a historical reconstruction of the figure of Jesus and the history of Christianity.