abstract vol 69: 1-2
Martin Rothkegel, La spada e la perfezione di Cristo: teologie del potere nell’anabattismo del Cinquecento
Il saggio mette in discussione il focus dell’anniversario della Riforma del 2017 sul significato attribuito a Martin Lutero e alla tradizione luterana tedesca nell’e- volvere del pensiero politico moderno. Rivisitando le tesi di Ernst Troeltsch, il quale sottolineava il contributo del «protestantesimo settario», più che quello dei luterani, alla genesi del liberalismo politico e della democrazia moderna, sono analizzate le diverse posizioni politiche dei vari gruppi «anabattisti». Attraverso i sociniani e i battisti inglesi, ma anche attraverso la presenza continua di una minoranza mennonita nella Repubblica olandese, il rifiuto della violenza reli- giosa affermato dagli anabattisti del Cinquecento ha verosimilmente influito sul- la genesi del concetto occidentale moderno della separazione tra stato e chiesa.
Martin Rothkegel, The Sword and the Perfection of Christ: Theological Views on Government in 16th Century Anabaptism
The lecture challenges the focus of the coming 2017 Reformation jubilee on the significance of the person of Martin Luther and of the German Lutheran tradition for the development of modern political thought. Revisiting the thesis of Ernst Troeltsch, who emphasized the contribution of «sectarian Protestantism», rather than the Lutherans, to the genesis of political liberalism and modern democracy, the political attitudes of the various «Anabaptist» groups are discussed. Through the Socinians and the English Baptists, but also through the continuing presence of a significant Mennonite minority in the Dutch Re- public, the 16th century Anabaptist rejection of religious violence quite plausibly had an impact on the genesis of the modern Western concept of the separation of church and state.
Paolo Ribet, La lunga notte del ’43
Il 6 settembre del 1943 si apriva a Torre Pellice l’annuale Sinodo della Chiesa valdese. In quei giorni convulsi vennero discussi alcuni ordini del giorno importanti e impegnativi. In particolare, il giorno 8 settembre, quando la radio diffuse il comunicato del maresciallo Badoglio, il Sinodo stava discutendo su una dichiarazione di «cristiana umiliazione» presentata dalla commissione d’esame, ricordata in seguito come «l’ordine del giorno Subilia», che, a seguito di un di- battito molto aspro, venne ritirata dai presentatori e che diede, in seguito, origine a un certo dibattito, spentosi, purtroppo, troppo presto. L’articolo ripercorre quei momenti basandosi anche su un interessante inedito: il diario del pastore Alberto Ribet, all’epoca membro della Tavola valdese.
Paolo Ribet, The Long Night of ’43
The 6 September 1943, the annual Synod of the Waldensian Church opened in Torre Pellice. In those feverish days, some important and momentous items on the agenda were discussed. In particular, on the 8 September, when the radio broadcast Marshal Badoglio’s announcement, the Synod was debating on a declaration of «Christian Humiliation», which had been submitted by the Examination Committee, and which would later be remembered as «the Subilia Agenda». After a very hard debate, it was withdrawn by the submitters and afterwards it gave origin to a discussion, which unfortunately died down too soon. This article goes over that period, on the basis of an unpublished document: the diary of pastor Alberto Ribet, who was a member of Tavola Valdese at that time.
Rosanna Ciappa, Rileggere Gangale
Questo studio riprende Revival, il saggio sulle origini del protestantesimo italiano di Giuseppe Gangale, e lo rilegge alla luce della sua controversa tesi storio- grafica. La chiave interpretativa è profondamente autocritica: se il protestantesi- mo non ha avuto successo in Italia, è perché si è presentato come una sequenza di successivi revivals, innestati su un terreno che non aveva conosciuto la Rifor- ma del xvi secolo. Il protestantesimo in Italia nasce segnato da un limite di fon- do: la dialettica tra Riforma e risveglio ne determina fin dall’origine una strutturale fragilità. La lettura autocritica di Revival è un’interpretazione teologica del- la propria storia, finalizzata a offrire una proposta culturale ed etico-politica di stampo neocalvinista che promuova la creazione di un ethos, di uno “stile” pro- testante radicati in una fede intransigente e senza concessioni.
Rosanna Ciappa, Rereading Gangale
This article studies again Revival, the essay on the origin of Italian Protestantism by Giuseppe Gangale, and interprets it in the light of his controversial historical thesis assumption. The interpretative key is deeply self-critical: Protestantism has not been successful in Italy because it appeared as a sequence of successive revivals, which happened in a country that had not known the 16th century Reformation. Protestantism in Italy is marked, from its very beginning, by a fundamental limit: the dialectics between Reformation and Revival, which produces, from the very beginning, its structural fragility. The self-critical interpretation of Revival analyses its history from a theological point of view, which aims to offer a neo-calvinistic cultural, ethical and political proposal, which promotes the creation of an ethos, a protestant “style” rooted in an uncompromising faith without concessions.
Mario Turchetti, Il contributo di Calvino e del calvinismo alla nascita della democrazia moderna
Che Calvino abbia organizzato la chiesa di Ginevra, opera della sua vita, ispi- randosi a una concezione aristocratica del potere appena tinta di democrazia, sembra essere un’opinione assai diffusa. Ma non tutti gli specialisti sono concordi su questo punto. Fra loro, un certo numero tende a pensare che il Riformatore abbia dato un impulso decisivo a quella che sarebbe diventata la democrazia moderna, avendone forgiati gli elementi costitutivi: le libertà fondamentali. At- traverso un’indagine sulla terminologia e sul pensiero politico di Calvino, Tur- chetti cerca di definire la portata e i limiti della concezione democratica di Cal- vino e del calvinismo individuando nella libertà di coscienza l’elemento fonda- tore lasciato dal Riformatore in eredità alla democrazia moderna.
Mario Turchetti, The Contribution of Calvin and Calvinism to the Birth of Modern Democracy
The idea that Calvin organized the Church in Geneva, the work of his life, on the basis of an aristocratic conception of power with a faint tint of democra- cy, appears to be a widespread opinion. However, not all experts agree. A num- ber of experts think that the Reformer gave a momentous impulse to the birth of what would become modern democracy, because he fashioned its basic ele- ments: fundamental freedoms. By analyzing Calvin’s terminology and his political philosophy, Turchetti tries to define the significance and the limits of the democratic conception of Calvin and Calvinism, identifying the founding element be- queathed by the Reformer to modern democracy in the freedom of conscience.
Fulvio Ferrario, Storia di una traduzione tra modernismo e protestantesimo
In occasione della ristampa della traduzione italiana della grande Storia del dogma di Adolf von Harnack, viene ricostruita la genesi di tale traduzione (1912), negli anni infuocati della repressione antimodernista, tracciando, sulla scorta di ricerche altrui, un profilo del suo promotore, l’ex sacerdote Domenico Battaini. Ne esce il quadro di un episodio minore, ma non privo di un suo interesse, del- la storia dei rapporti tra modernismo e protestantesimo.
Fulvio Ferrario, History of a Translation between Modernism and Protestantism
On the occasion of the reprinting of the Italian translation of the great History of Dogma by Adolf von Harnack, the origin of this translation (1912) is tracked down, in the fiery years of the anti-modernist repression, outlining, on the basis of other researchers’ work, a profile of its promoter, the ex-priest Domenico Battaini. The result is the picture of a minor episode of the history of the relationship between Modernism and Protestantism, which is nevertheless not devoid of interest.