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Roberto bottazzi, L’apostolo Paolo e la trasformazione dei conflitti nelle chiese
La trasformazione dei conflitti rappresenta un paradigma evoluto rispetto a quello della gestione e della risoluzione dei conflitti, perché punta a pervenire a una riconciliazione. I conflitti procurano particolare sofferenza quando avvengono nell’ambito della chiesa: perciò è auspicabile riuscire a percorrere l’intero cammino verso la riconciliazione. La Bibbia fornisce un ampio laboratorio per la gestione e la trasformazione dei conflitti, in particolare l’apostolo Paolo, a partire da un suo vissuto personale, giunse a formulare una serie di indicazioni teologiche e pratiche per il superamento delle derive distruttive nei rappor- ti interpersonali.
Roberto Bottazzi, The Apostle Paul and the Transformation of Conflicts in Churches
Transforming conflicts is a more evolved model if compared to managing and solving conflicts, because it aims at finding reconciliation. Conflicts cause much suffering when they happen in a congregation; that is why the entire route to re- conciliation should be followed. The Bible offers an ample laboratory of examples of managing and transforming conflicts; the apostle Paul in particular, formulated a series of theological and practical suggestions based on his personal experience for overcoming the destructive drifts in interpersonal relationships.
Fulvio Ferrario, Il concilio di Nicea e l’incontro-scontro tra culture
L’articolo riproduce un intervento in un seminario di teologia interculturale tenutosi alla Facoltà valdese nell’autunno 2016. Lo scontro tra l’arianesimo e la posizione di Atanasio, che il concilio di Nicea farà propria, viene interpretato nella prospettiva del dialogo tra le culture. Già i testi biblici decisivi per Nicea (in particolare il prologo di Giovanni) sono il frutto di contaminazioni; il dibattito sull’arianesimo, poi, riguarda il confronto con una posizione filosofica (il cosiddetto medioplatonismo) che promette di risultare particolarmente feconda nell’interpretazione della Scrittura, ma reca con sé notevoli minacce. L’articolo cerca di approfondire tale dialettica, in prospettiva essenzialmente metodologica, come caso esemplare di una tensione di permanente attualità.
Fulvio Ferrario, The Council of Nicaea and the Meeting/Clash between Cultures
This article reproduces a lecture given at a seminar on inter-cultural theology, which took place at the Waldensian Faculty in the autumn of 2016. The dispute between Arianism and Athanasius’s position, which would then be adopted by the Council of Nicaea, is interpreted in the perspective of a dialogue between cultures. The biblical texts that were crucial for Nicaea (the prologue of St. John’s Gospel in particular) are the result of contaminations; besides, the deba- te on Arianism regards the confrontation with a philosophical position (the so- called Middle Platonism) which promises to be particularly fecund to interpret the Scriptures, but is at the same time a considerable threat. The article investi- gates this dialectic more deeply, with a mainly methodological approach, as a typical example of a permanent tension, which is of topical interest even today.
Sergio Manna, Relazioni pericolose
La Seelsorge, cura d’anime, può essere terapeutica nel senso greco del termi- ne, cioè un «prendersi cura» del prossimo; ma talvolta gli operatori e le opera- trici pastorali possono incorrere nel rischio di trasformare una relazione d’aiuto in una relazione malata, una relazione patogena, sia per coloro ai quali sono chiamati a prestare la propria cura sia per se stessi.
Sergio Manna, Dangerous Relationships
Seelsorge, or Pastoral Care, can be therapeutic in the Greek sense of the word, meaning “taking care” of one’s neighbour; but sometimes, pastoral carers risk transforming a relationship of care into one which is unhealthy both for those they are called to help and for themselves.
Sergio Manna, La Bibbia come risorsa per la cura pastorale: la Scrittura che ci legge
Nella convinzione dell’autore, la Bibbia, Parola di Dio, più di ogni altro libro ha la capacità di leggerci dentro e dunque di comunicare con la nostra parte più profonda costituendo una risorsa preziosissima per la cura pastorale. Passando attraverso l’analisi applicata di diversi testi biblici ed esplorando una fase del dialogo tra Staupitz e Lutero, l’autore esplora la Scrittura quale risorsa per i mo- menti esistenzialmente difficili della vita.
Sergio Manna, The Bible as a Resource for Pastoral Care: the Scripture Which Reads Us
According to the Author, the Bible, the word of God, can read inside us and communicate with the deepest part of ourselves, thus offering a very precious resource for Pastoral Care. Using the applied analysis of various biblical texts, and exploring a phase of the dialogue between Staupitz and Luther, the Author explores the Scripture as a resource of the difficult times in our lives.
Eric Noffke, Risurrezione
Quando nasce il concetto di risurrezione nella fede d’Israele? Come mai dall’Antico Testamento, congruente intorno a una prospettiva di vita limitata dalla morte, si arriva al Nuovo Testamento dove l’idea di risurrezione dei cor- pi e di vita eterna è data per scontata? È stata la riflessione mediogiudaica ad aprirsi alla prospettiva dell’eternità di Dio, a partire dal iii secolo a.C. Prenden- do le mosse in particolare dall’idea di una corruzione originaria della creazio- ne, riapre la questione della teodicea, proponendo la necessità di un giudizio ul- timo da parte di Dio, che dia inizio a una nuova creazione. L’articolo si conclu- de con una digressione sul significato della risurrezione di Gesù, anche in rela- zione a quella dei credenti.
Eric Noffke, Resurrection
When did the concept of resurrection first appear in the faith of Israel? How do we go from the perspective of life ending with death, consistent of the Old Testament, to the New Testament, where the ideas of the resurrection of bodies and eternal life are given for granted? It was the reflection carried out by Middle- Judaism which opened the perspective of God’s eternity, starting from the 3rd century B.C. moving from the concept of the original corruption of creation, it takes on again the question of theodicy, suggesting the necessity of a last judgement by God, which will start a new creation. The article ends with a digression on the meaning of Jesus’s resurrection, also in connection with the resurrection of believers.