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Eric Noffke, Giustificazione? Fede e salvezza in Paolo, a cinquecento anni da Lutero

Da quando K. Stendahl nel 1963 ha aperto la strada alla revisione della teologia paolina (la «Nuova Prospettiva»), la discussione si è concentrata su temi come la centralità della giustificazione per fede, il rapporto dell’apostolo con la legge e, in generale, con il giudaismo. In questo articolo si riflette su quest’ultimo aspetto partendo dalle tesi di P. Eisenbaum, a cui si reagisce accogliendo la sua sfida a leggere Paolo come un ebreo del suo tempo, alla luce del Quarto Libro di Esdra, rappresentazione della teologia delle opere che lui abbandonerà dopo l’incontro con il Risorto. Sarà proprio la rivelazione della grazia a condurlo alle sue affermazioni sulla giustificazione per fede in Cristo.

Eric Noffke, Justification? Faith and Salvation in Paul, Five Hundred Years after Luther

In 1963, K. Stendahl inaugurated a new trend in Pauline studies (the “New Perspective”). Some of its major issues were the centrality of Justification by Faith, Paul’s interpretation of the Law and his relationship with Judaism, examined here in reaction to P. Eisenbaum’s book Paul was not a Christian and to her challenge to read Paul considering him an apostle who never abandoned Judaism. In this article, the Fourth Book of Ezra is analyzed as an example of the Theology of Deeds, which Paul abandoned after meeting the Resurrected Jesus: it is the revelation of God’s grace that explains his statements on Justification by Faith in Christ.

Paola Mollo, Saul contro Davide: spunti per una lettura «psicologica» di I Samuele 18-20

Il racconto biblico che narra il piano di Saul per uccidere il giovane Davide (I Samuele 18-20) è ricchissimo di avvenimenti, complicazioni, dettagli, luoghi e personaggi e si presta a molteplici letture di tipo narrativo. In questo articolo viene proposta l’analisi delle parole e delle espressioni impiegate nelle varie scene e dai vari personaggi per «nominare» e descrivere il piano di morte contro Davide, al fine di fornire ai lettori una chiave di lettura per seguire gli eventi dall’«interno», ossia dal mondo psicologico dei protagonisti. Un mondo fatto principalmente di intenzioni, interessi, sentimenti, fiducia e paure.

Paola Mollo, Saul versus David: a «psychological» reading of 1Samuel 18-20

The Biblical account which narrates Saul’s plan to kill David (1Samuel 18-20) abounds in events, complications, details, places and characters, and lends itself to multiple interpretations. This paper focuses on the words and expressions used in different scenes and by different characters to «name» and describe the terrible plan against David. The objective is to provide readers with a key to understanding the events from the inner and emotional world of characters; a world made up of intentions, profits, feelings, trust and fear.

Gianmarco Schiesaro, Il protestantesimo italiano e la sfida dei monismi

A cavallo tra XIXe XX secolo, con la crisi del positivismo classico, rinacquero nel mondo scientifico proposte filosofiche di tipo monistico che, proponendo sulla scia dell’evoluzionismo darwiniano visioni unificanti e progressive della realtà, costituirono una seria minaccia per la fede religiosa. Le riviste evangeliche italiane del periodo testimoniano come una parte significativa del protestantesimo italiano, quella di tendenze più liberali, abbia raccolto la sfida in modo inedito: gli autori qui considerati abbandonarono le classiche armonizzazioni tra scienza e fede fondate sui tradizionali argomenti della teologia naturale e attinsero invece abbondantemente alle istanze scientifiche emergenti. Così facendo, finirono per delineare una curiosa immagine della sfera spirituale, plasmata secondo i criteri di misurabilità e oggettività delle scienze esatte.

Gianmarco Schiesaro, Italian Protestantism and the Challenge of Monism

Between the 19th and 20th centuries, at the time of the crisis of traditional Positivism, a philosophical tendency to Monism began again in the scientific world. In the wake of Darwin’s Evolutionism, it suggested a unifying and progressive outlook of reality, thus becoming a serious threat to faith. The Protestant Italian reviews of the time show that a large part of Italian Protestantism – the part with a more liberal inclination – accepted the challenge in an unusual way; the authors examined in this article left the traditional attitude to harmonize science and faith by the usual arguments of natural theology, and drew their arguments from the new scientific ideas. Thus, they created a peculiar image of the spiritual sphere, moulded on the criteria of measurability and objectivity of Exact Sciences.

Sergio Rostagno, Scusi Dottor Lutero, perché dovrebbe aver ragione solo Lei?

A partire dalla duplice risposta alla domanda riguardante quale sia il più grande comandamento (Filone, De specialibus legibus II,63 e Marco 12,28-34), analizzando la sua ripresa da Dionigi l’Areopagita e Rudolf di Biberach in un testo letto da Lutero a Erfurt, l’articolo conduce alla complementarietà tra irrefragabilità di fede e continuità di amore nella prospettiva luterana tipica.

Sergio Rostagno, Excuse Me Doctor Luther, Why Should You Be the Only One to Be Right?

Starting from the twofold answer to the question concerning the Greatest Commandment (Philo, De specialibus legibus II, 63 and Mark 12, 28-34), analyzing its resumption by Dionysius the Areopagite and Rudolf of Biberach in a text read by Luther at Erfurt, the article leads to the complementariness of the irrefragability of Faith and the continuity of Love in the typical Lutheran perspective.