abstract vol 73 : 2-3
Riccardo Maisano, Girolamo interprete di Isaia: dal testo ebraico alla versione di Giovanni Diodati
Nel campo della critica testuale biblica, le posizioni dell’esegesi protestante da un lato e cattolica dall’altro non sono sempre così distanti come si potrebbe essere indotti a credere a prima vista. Al contrario, esse sono non di rado aperte a reciproche, anche se non dichiarate, influenze. L’esegesi di Girolamo al libro del profeta Isaia (traduzione latina dell’originale ebraico e commentario continuo al testo) esercitò un influsso notevole sull’interpretazione che ne diede Giovanni Diodati, come è dimostrato da una serie di raffronti testuali.
Riccardo Maisano, Jerome as interpreter of Isaiah: from the Hebrew text to Giovanni Diodati’s version
Dealing with biblical textual criticism, the attitudes of Protestant exegesis on the one hand and of Catholic exegesis on the other are not always so far away as one might believe at a first sight. On the contrary, they are often open to mutual, albeit undeclared influence. The exchange between Reformed and Catholic translations and exegetical approaches to interpreting difficult biblical passages looks lively and fruitful. This helps to show us that Jerome’s example facing the sacred languages, followed by Diodati holding his dialogue with Hebrew, Greek, and Latin languages, did not remain an isolated example. It was indeed a pattern for an effective approach to the Scriptures.
Stefano Villani, William Chauncey Langdon e l’attività del Comitato sulla Riforma italiana della Chiesa protestante episcopale negli Stati Uniti d’America (1865-1874)
Questo articolo ricostruisce l’importante ruolo svolto da William Chauncey Langdon (1831-1895) nelle attività sviluppate dalla Chiesa episcopale protestante verso l’Italia nella seconda metà dell’Ottocento. Qui, tra l’autunno del 1850 e la primavera del 1861, Langdon diede vita alle congregazioni episcopali di Roma e Firenze. In America, dietro suo impulso, nel 1865 la Chiesa episcopale creò il Joint Committee on the Italian Reform Movement. All’inizio del 1867 Langdon fu dunque rimandato in Italia, dove rimase fino all’estate del 1873 fornendo informazioni sul mondo religioso italiano in America e sostenendo i gruppi riformatori italiani. Langdon presentò l’episcopalismo ai suoi interlocutori italiani come modello per una possibile riforma della chiesa cattolica. In contatto con Ricasoli, fu direttore de facto della rivista “L’Esaminatore” dopo la morte di Stanislao Bianciardi nel 1868.
Stefano Villani, William Chauncey Langdon and the activity of the Protestant Episcopal Church’s Committee on the Italian Reform Movement in the United States (1865-1874)
This article reconstructs the major role played by William Chauncey Langdon (1831-1895) in the activities towards Italy developed by the Episcopal Protestant Church in the second half of the nineteenth century. In Italy, between the autumn of 1859 and the spring of 1861, Langdon gave life to the Episcopal congregations of Rome and Florence. Back in America, on his impulse, in 1865 the Episcopal Church gave life to a Joint Committee on the Italian Reform Movement that sent him to Italy in early 1867. He remained there until the summer of 1873, providing information on the Italian religious world in America and supporting Italian reform groups. Langdon presented Episcopalism to his Italian interlocutors as a model for a possible reformation of the Catholic church. In contact with Ricasoli, Langdon was the de facto director of the Esaminatore, after the death of Stanislao Bianciardi in 1868.
Fulvio Ferrario, Con la Riforma, oltre la Riforma. Tesi sulla dottrina della predestinazione
Le tesi costituiscono la traccia di una conferenza tenuta in diverse sedi (comunità evangeliche, convegni ecumenici, gruppi di studio) su un classico tema di controversia. La prospettiva scelta si colloca sulla scia di Karl Barth e vorrebbe, da un lato, valorizzare le intenzioni dei riformatori, dall’altro superare le aporie più problematiche evidenziate dalla dottrina.
Fulvio Ferrario, With the Reformation, Beyond the Reformation. Theses on the Doctrine of Predestination
These theses constitute the draft of a lecture given in different places (protestant congregations, ecumenical meetings, workshops) on a topic that traditionally raises controversies. The perspective that has been chosen here follows Karl Barth and would like, on the one side, to endorse the Reformers’ intentions, on the other to overcome the most problematic apories that are stressed by this doctrine.
Lubomir Žak, Un importante contributo alla Lutherforschung italiana
L’articolo offre una sintetica analisi dell’opera Lutero. Un cristiano e la sua eredità 1517-2017, diretta da A. Melloni, mettendo in luce due aspetti che ne caratterizzano il contributo alla Lutherforschung storico-critica: l’italianità e l’intenzione di cogliere nella poliedrica funzione storica esercitata da Lutero il peso del suo essere un cristiano. Lo studio si sofferma, in particolare, sull’idea del direttore di sottoporre all’indagine il nesso tra il «Lutero della storia» e il «Lutero della tradizione», mostrando che il riformatore è stato e continua a essere raccontato e interpretato, storicamente e teologicamente, a partire da punti di vista molto differenti, spesso antitetici.
Lubomir Žak, An important contribution to the Italian Lutherforschung
This article offers a synthetic analysis of the book: Lutero. Un cristiano e la sua eredità 1517-2017 (Luther: a Christian and his Legacy 1517-2017), directed by A. Melloni, and stresses two aspects that characterize the critical historical Lutherforschung: its Italian specificity and the intention to catch the full weight of Luther as a Christian in the multifaceted historical function carried out by him. This essay focuses particularly on the idea of the project director to analyze the connection between the “Luther of history” and the “Luther of tradition”, showing that the Reformer has been and still is told and interpreted, historically and theologically, from quite different, often opposite, points of view.